Casella di testo:

      Il Maestro Franco Greco

                                                                                                    

 

 

   

 

 

 

 

 

                                                                                                      

La musica era la sua forza vitale. Franco Greco, figlio e nipote di musicisti, poco più che ventenne aveva cominciato la carriera artistica come pianista. Si accostò anche allo studio dell’organo, avviato dal padre Mario.

Fu compositore di canzoni, molte delle quali in coppia con la moglie Graziella Maugeri, giornalista, che scriveva i testi. Ma compose anche brani sacri, colonne sonore e pezzi per orchestra che arrangiava e strumentava con perizia e sensibilità musicale.

Legò il suo nome alle 13 edizioni della “Stella d’oro”, il festival di canzoni per bambini più importante del Meridione d’Italia, come direttore artistico e direttore d’orchestra. La manifestazione chiamò partecipanti da tutta Italia e persino dalla vicina Malta, e rese nota Santa Maria La Stella, popolosa frazione di Aci Sant’Antonio.

Fece in modo che anche la terza età passasse attraverso la musica creando ad Acireale, con il supporto dell’associazione “Il Volo”, il festival “L’anziano nella società” che andò avanti per 5 edizioni, dal 1997 al 2001, anno della sua scomparsa.

Passando dal profano al sacro, il maestro Greco svolse attività di volontariato nell’Istituto diocesano di musica sacra “Canonico Agatino Leonardi” di Acireale. Aveva fondato questa scuola insieme alla maestra Clotilde Fiorini e a pochi laici con l’obiettivo di formare animatori liturgici e organisti che operavano nelle nostre parrocchie, e la diresse fino alla sua morte. L’Istituto vide la luce nel 1991 sotto l’occhio benevolo del vescovo del tempo, monsignor Giuseppe Malandrino.
Anche la scuola di musica sacra “Pietro Platania” di Catania,  diretta dal compianto monsignor Nunzio Schilirò, lo vide , volontario, tra i suoi docenti.

La sua versatilità lo aveva portato a dedicarsi anche alla musica polifonica corale e aveva fondato nel Natale del 1976 ad Aci S. Antonio, dove risiedeva, la corale “Pierluigi da Palestrina”.

Convinto sostenitore della funzione aggregante che la musica poteva esercitare, riuscì a coinvolgere decine e decine di giovani e meno giovani in lunghe prove, che la non conoscenza della musica da parte dei cantori rendeva assai impegnative.
Poi, però, i risultati si ottenevano e il coro si sentiva gratificato dalle partecipazioni a feste, rassegne e dalle tournèe effettuate in Italia, Malta, Grecia e Ungheria.

A riprova della sua passione per la musica polifonica fondò a Trecastagni anche la schola cantorum “Don Salvatore Romeo”, che faceva capo al Santuario dei Santi Martiri Alfio, Filadelfo e Cirino, e le diresse entrambe con dedizione e competenza.

Cantare è un’arte, e saper cantare non si improvvisa. I cantori dilettanti necessitavano di uno studio adeguato: solo una buona vocalità, infatti, li avrebbe portati al raggiungimento di risultati apprezzabili.

Con questo obiettivo e per la diffusione della musica corale, il maestro Greco organizzò ad Aci Sant’Antonio, con il supporto del suo stesso coro costituitosi nel frattempo in associazione, i seminari di formazione “Voce e coralità” avvalendosi di specialisti del settore, quali i maestri Bruno Zagni, Marika Rizzo, Piergiorgio Righele e Giorgio Mazzucato.  Pose attenzione anche al Canto Gregoriano promuovendo seminari con il maestro Nino Albarosa, indiscussa autorità della materia.

L’Associazione Musicale Giovanni Pierluigi da Palestrina fa tuttora parte dell’Ars Cori, l’Associazione Regionale dei cori di Sicilia, nella quale Greco ricoprì la carica di vice-presidente.

Poco prima di morire aveva ricevuto ad Acireale il prestigioso premio “Aci e Galatea” per essere stato “uno dei più versatili artisti della Sicilia”. Per l’occasione aveva presentato l’ultima sua composizione inedita “Notturno ad Acireale”, dedicato alla moglie.

Gioviale, estroso, idealista, Franco Greco si fece amare per disponibilità ed altruismo, oltre che per le indubbie qualità artistiche.